8xmille: Lasciare allo Stato le quote di chi non esprime una scelta

Quando si avvicina la dichiarazione dei redditi, capita spesso di sentire a chi donare l’8xmille, se allo Stato o alle diverse confessioni religiose autorizzate. Grazie a questo strumento lo Stato e alcune confessioni religiose mettono a disposizione dei fondi per supportare e finanziare le attività degli enti non profit. Cerchiamo di fare chiarezza e spiegare in cosa consiste l’8xmille e chi sono i possibili destinatari.

Cos’è e come funziona l’8xmille?

L’8×1000 è la quota dell’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) distribuita alle confessioni religiose che hanno sottoscritto un accordo con lo Stato italiano, oppure direttamente allo Stato. Non costa nulla scegliere un destinatario: la cifra prevista dall’8×1000 è già inclusa nel totale, non aggiunta ad essa.

In parole semplici, un piccolo importo sulla base dei tuoi redditi deve essere versato allo Stato o a una istituzione religiosa (Chiesa Cattolica, Chiesa Evangelica, e simili). Le somme raccolte dai beneficiari (Stato o Istituzione Religiosa) devono essere utilizzate per gli scopi definiti dalla Legge, siano essi benefici, sociali, assistenziali, culturali o umanitari.

Chi beneficia dell’otto per mille? Come anticipato, l’otto per mille può andare solamente allo Stato oppure ad enti religiosi; nello specifico, i destinatari previsti sono dodici:

  • lo Stato;
  • la Chiesa Cattolica;
  • l’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo giorno;
  • le Assemblee di Dio;
  • la Chiesa Evangelica Luterana;
  • la Chiesa Evangelica Valdese;
  • la Sacra arcidiocesi Ortodossa;
  • l’Unione delle Comunità Ebraiche;
  • l’Unione Cristiana Evangelista Battista;
  • la Chiesa apostolica;
  • l’Unione Induista italiana;
  • l’Unione Buddhista italiana.

Il contribuente potrà scegliere di devolvere il proprio otto per mille solamente ad uno di questi beneficiari: non è possibile selezionarne due o più. Solo il 50% degli italiani esprime una preferenza in fase di dichiarazione dei redditi.

I contribuenti non sono tenuti a esercitare obbligatoriamente l’opzione per la destinazione dell’otto per mille, ma anche l’otto per mille del gettito fiscale di chi non effettua tale scelta o di chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi viene ripartito tra i soggetti beneficiari, in proporzione alle scelte espresse (mediamente il 42,73% dei contribuenti hanno espresso una scelta tra il 1990 e il 2007) e salvo rinuncia unilaterale dei medesimi.

Come vengono erogati i contributi dell’8xmille?

Lo Stato si riserva tre anni per provvedere all’esatto conteggio e al versamento dei contributi alle rappresentanze delle confessioni religiose. Ogni anno, quindi, tutte le confessioni ricevono i finanziamenti relativi alla dichiarazione dei redditi di tre anni prima, ad eccezione della Chiesa cattolica che, secondo l’art. 47 della legge n. 222 del 20 maggio 1985, riceve invece un anticipo relativo all’anno in corso pari all’importo definitivo, che ad essa compete in relazione alla dichiarazione dei redditi di tre anni prima, oltre al conguaglio relativo al suddetto esercizio.

Dato che le somme erogate dallo Stato ogni anno e messe in bilancio dalle varie confessioni non coincidono con quelle che competono all’anno stesso e che in particolare i versamenti alla Chiesa cattolica comprendono conguagli o ratei relativi ad anni precedenti, gli importi discussi nel successivo paragrafo sull’utilizzo dei fondi, non devono essere confusi con gli importi di competenza dello stesso anno.