Job Hopping: cos’è e come evitarlo in azienda?

Non molto tempo fa, passare troppo presto da un lavoro all’altro era visto di cattivo occhio. I datori di lavoro disapprovavano i candidati i cui curriculum sembravano segnalare che non erano in grado di assumersi delle responsabilità troppo a lungo.

Tuttavia, oggi, è sempre più comune avere a che fare con professionisti che preferiscono cambiare spesso posto di lavoro durante la loro carriera. Scegliere di essere un job-hopper può avere i suoi vantaggi, ma ci sono anche degli svantaggi. Assicurati di capire cos’è il job-hopping e perché lo stai facendo prima di iniziare a saltare.

Cosa si intende per job hopping?

Per job hopping si indica la tendenza a cambiare ripetutamente lavoro, quindi a “saltare” da un lavoro all’altro piuttosto che a restare stabilmente in un’azienda. Generalmente, chi fa job hopping mantiene la stessa posizione lavorativa per meno di due anni. Va specificato che la decisione di cambiare lavoro dipende esclusivamente dal lavoratore, e non è il risultato di un licenziamento o un fallimento aziendale.

Anni fa, non era raro che le persone lavorassero per lo stesso datore di lavoro per tutta la loro carriera. Oggi, invece, la ricerca del posto fisso non è più un ideale a cui ambire, perché conta soprattutto la qualità del lavoro. I frequenti cambi di lavoro, una volta visti come un segno negativo sui curriculum, sono diventati più comuni nell’ambiente di lavoro di oggi.

Cosa ha determinato la nascita del job hopping?

Ci sono molte ragioni che possono portare un lavoratore a cambiare così spesso lavoro, tra cui l’insoddisfazione del lavoro, problemi di salute o il desiderio di un cambiamento di carriera. La crisi sanitaria ha poi messo in luce l’importanza di trovare un impiego, magari flessibile e in modalità telelavoro, che possa adattarsi alle esigenze personali. Ciò ha portato a una ridefinizione del concetto di lavoro.

Negli ultimi dieci anni, il job hopping ha registrato un deciso aumento, specialmente tra i millennial e la Generazione Z. Molte aziende sono passate da posizioni in presenza a posizioni da remoto e hanno adottato altre misure per adattarsi ai tempi che cambiano. I responsabili delle assunzioni riconoscono che i potenziali dipendenti ora potrebbero decidere di cambiare lavoro più frequentemente che in passato, per questo offrono soluzioni flessibili.

Vantaggi e svantaggi

Ci sono diversi motivi per cui cambiare lavoro può essere utile. Innanzitutto i job-hopper possono contare su uno stipendio più alto, e acquisiscono anche nuove competenze che sono spesso preziose e ricercate dai datori di lavoro.

Le aziende apprezzano le competenze trasversali come la comunicazione, il networking e la gestione generale delle relazioni con i colleghi. Se stai saltando da un lavoro all’altro, avrai costruito nuove relazioni con una nuova squadra ogni volta che hai cambiato lavoro e avrai imparato un modo completamente nuovo di fare le cose.

Questi sono esempi di competenze trasversali che i datori di lavoro vogliono che i dipendenti abbiano, indipendentemente dalle loro “hard skills”. Il trucco è far risaltare queste abilità spiegando come l’azienda trarrà beneficio dalle tue varie esperienze. Anche la posizione e l’ambiente lavorativo possono beneficiare del job hopping.

Mentre potresti acquisire nuove competenze o uno stipendio più alto, non dimenticare le cose che potresti perdere cambiando frequentemente lavoro. Lo svantaggio più comune che le persone spesso associano al job-hopping è la potenziale difficoltà a trovare un lavoro stabile. I responsabili delle assunzioni e i reclutatori spesso esaminano la storia lavorativa dei candidati e formulano giudizi in base a quanto tempo il candidato ha ricoperto posizioni precedenti.

Questo è importante perché i responsabili delle assunzioni potrebbero non prendersi il tempo di chiederti perché hai scelto di lasciare il tuo ultimo lavoro. Invece, potrebbero credere che tu abbia difficoltà a mantenere una posizione stabile e non concederti il colloquio.

Il cambio dal lavoro può anche portare a stress e incertezze inutili nella tua vita personale. Cambiare lavoro in genere comporta la negoziazione di un nuovo contratto, l’incontro con nuove persone e l’adattamento a nuovi ritmi. Ricominciare in un nuovo ambiente più volte in breve tempo può essere sia mentalmente che fisicamente impegnativo.